Vedere altro nelle cose, ecco cos’è il VisualFood. È interrogare tutte le forme commestibili, aggiungere uno strato di fantasia, creare delle storie e delle combinazioni di sapori e colori ma con il principale scopo di mangiarle tutte! È un nuovo modo di concepire l’allestimento dei piatti che coniuga estetica e funzionalità. Ti intriga? Non ti resta che partecipare ai workshop che la VisualFoodist Letizia Marinaccio proporrà alle visitatrici di Hobby Show nell'area Hobby Lab…
Se questo oggi ti sembra una banalità, devi sapere che fino a poco tempo fa, prima che nascesse il VisualFood, l’unico modo in cui si pensava all’abbellimento dei buffet era attraverso sculture e composizioni non commestibili. Chi di noi non ha visto – direttamente o indirettamente – zucche e angurie intagliate, sculture di pane, di ghiaccio o di margarina? Ti ha mai sfiorata l’idea di tagliare una fetta di anguria intagliata o di spezzare un quadro di pane per mangiartelo? Ovviamente no, perché queste opere sono sculture da ammirare, non piatti da mangiare. Eppure sono fatte di cibo!
Col tempo, tuttavia, anche l’uso di queste “opere” di abbellimento è andato perdendosi. Per un semplice motivo: non c’è più il tempo di lavorare ore e ore a qualcosa che poi verrà buttato. Non c’è più il tempo e spesso non ci sono nemmeno più le risorse economiche per una spesa extra di questo tipo.
Questo però non vuol dire che la gente non ami il cibo “decorato” o presentato con una certa cura. Al contrario, al giorno d’oggi la presentazione dei cibi è ancora più richiesta di prima. Direi che è un elemento imprescindibile di ogni cucina professionale.
Ed ecco dov’è che si posiziona il VisualFood! VisualFood funziona perché:
- tutti, anche coloro che hanno poca manualità, lo possono praticare;
- le tecniche sono codificate e insegnate con uno standard che garantisce il risultato anche a chi non ha mai tenuto in mano un coltello;
- le creazioni sono belle, ma non troppo artistiche, per poter essere riprodotte facilmente e velocemente anche nelle cucine professionali, dove c’è poco tempo
- non c’è spreco! Con un’espressione che si usa nell’informatica potremmo dire “What you see is what you get”, e cioè quello che vedi è quello che mangerai;
- le creazioni sono i piatti da mangiare e non decorazioni
La differenza tra un bouquet di intaglio artistico, come questo
e un bouquet VisualFood, come questo
è che il primo, molto bello, si guarda, ma non si tocca. Il secondo, altrettanto bello, è un ottimo antipasto o contorno di crudité .
Nel primo, i fiori sono intagliati in pezzi di patate crude, zucca cruda ecc e il fogliame è quello da fiorista, molto spesso lucidato con lucidante spray per piante. Nel secondo, le verdure sono state selezionate in base al gusto e alla situazione. Le carote croccanti e i peperoni carnosi sono un gustoso contorno da mangiare in pinzimonio o accompagnati da altre salse.
Dovresti vedere come si divertono gli ospiti a staccare un fiore dal bouquet per intingerlo nella salsa e mangiarlo! Persino i bambini mangiano le verdure, se presentate così!
Questa una delle grandi innovazioni portate dal VisualFood nella cucina moderna.
Chi è Letizia Marinaccio
Creativa, da sempre appassionata di buon cibo e di cucina di qualità, adora stare con la gente in mezzo alla gente, luoghi, profumi fragranze e sapori
Non a caso nel 2016 queste caratteristiche le hanno fatto incontrare una meravigliosa disciplina, il VisualFood, dove “buono e bello” ben si sposano con il “non spreco”; è stato amore a prima vista, un colpo di fulmine per quel “qualcosa” di cui consapevolmente Era alla ricerca da tempo.
Corsi e laboratori
I corsi amatoriali tenuti da Letizia sono alla portata di tutti coloro che hanno voglia di divertirsi in cucina, un po’ per curiosità, un po’ per passione, ma anche solo per scoprire come dare un tocco di colore e sapore in più alla tavola delle feste, per stupire gli ospiti o per un gradevole, profumato e unico regalo per un’occasione speciale.
Tutti possono imparare, anche i bambini! Letizia ha portato il Visual Food anche nelle scuole professionali e ha organizzato laboratori con proloco e associazioni, nonché nelle feste di paese e ovunque fosse richiesta la sua creatività.